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Calce – Quando i migranti eravamo noi

“Forse, tra poco, saremmo stati anche noi dei senza patria,
costretti a girare da un paese all’altro, da una questura all’altra,
senza più lavoro né radici, né famiglia, né case”

Lessico famigliare, Natalia Ginzburg

LA STORIA

Sono parecchie le cose nascoste nelle famiglie, esattamente come in quella dei Coppola, famiglia originaria dell’hinterland a nord di Napoli, cresciuta con il lavoro edile. Tre generazioni si diramano all’interno di questa saga familiare intrecciando i loro legami da emigrati in Svizzera, uno dei paesi più ricchi ma anche più intolleranti d’Europa, dove razzismo e pregiudizio la fanno da padroni specie nei confronti dei Meridionali. Fa poca differenza se siamo noi italiani a scappare dalla miseria in cerca di futuro: ci sarà sempre qualcuno che senza un apparente motivo vorrà rispedirti a casa a calci nel culo, anche se una casa non ce l’hai e forse neanche “il culo”.    

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Soccombenza con domanda

La Conad aprirà…forse.
Il TAR accoglie la richiesta della società ricorrente e annulla il diniego dell’Ex Responsabile dell’Area Tecnica Adele Ferrante quindi “ne discende che il suddetto Comune, quale effetto conformativo della presente sentenza, dovrà riesaminare l’istanza della P.DF Supermercati s.r.l., assunta al protocollo comunale n. 17534 del 27 agosto 2018 (pratica n. 22/2018 Reg. PdC)”.

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La questione morale imposta

Mettiamo un attimo da parte i risvolti giudiziari (se ce ne saranno), mettiamo da parte il Commissariamento, il ricorso e la discussione sul chi ha torto e chi ha ragione.

Il provvedimento di scioglimento del Comune di Orta di Atella redatto dal Prefetto di Caserta e avallato dal Ministero degli Interni restituisce anche un indicazione che dovrebbe essere da monito a tutta la classe politica di Orta di Atella?

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Tra le righe e gli Omissis

Cosa dice realmente la Relazione sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Orta di Atella?

Proviamo a dare un quadro schematico delle maggiori accuse che la Commissione d’Accesso e il Prefetto di Caserta hanno mosso all’Amministrazione Villano.

È certamente vero che uno dei primi aspetti, probabilmente la cornice dentro cui sta dentro tutto il resto, che il Prefetto mette in risalto è la contiguità e la continuità col passato, un legame talmente evidente che il Prefetto stesso, già all’indomani delle elezioni, in seguito al rapporto informativo “rituale” prodotto dall’Arma dei Carabinieri sui candidati eletti, pensa all’invio della Commissione d’Accesso cosa che si concretizza a Febbraio 2019 a poco più di sei mesi dalla proclamazione a Sindaco di Andrea Villano.

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Alla ricerca spasmodica di veli pietosi

Scusi signora, ha un velo pietoso?

La signora si guardò attorno con aria attonita. Per anni aveva pensato a questo momento, a quando non sarebbero bastati i veli pietosi e dunque avrebbero chiesto anche il suo. Il momento era giunto. Un momento buio. E quindi consegnò mestamente ma con convinzione il suo velo pietoso.
Ed il momento era davvero buio. Ormai lo sapevano tutti. Ma lo sapevano non solo ad Orta, sopra i pollieri, dietro al cavone o alla crocesanta. Lo sapevano a Succivo, a Casapesenna, ma pure a Cerignola. Anzi a Cerignola pure era arrivato il momento buio, ma un buio talmente bello che quando arrivò qui, il momento buio, non furono trovate parole più adatte, parole più adatte di quelle utilizzate dallo sciolto di Cerignola per descriverlo. D’altra parte le parole mica sono di chi le scrive, di chi le dice, le parole sono di chi gli servono.

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Villano se n’è ghiuto. E soli ci ha lasciato – Cronaca vergognosa di una morte annunciata

Nacque morta, l’amministrazione Villano. Appesa al filaccio delle vergogne passate, creatura mostruosa generata dal tempo di mezzo, quello in cui il vecchio tarda a morire ed il nuovo fatica a nascere.

Sapevamo sarebbe finita così, nella polvere, nell’ignominia. Sciolti come neve al sole, ma senza candore e senza luce. Mestamente. La notte stessa in cui sguaiatamente festeggiavano la conquista del fortino e fantasticavano sugli assessorati, deleghe e nomine da spartirsi, s’immaginava lo sfacelo che sarebbe venuto.

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Conad: le domande sorgono spontanee

Un’altra batosta, come se piovessero, per il Comune di Orta di Atella sull’affaire Conad, una randellata che arriva in un momento particolarmente turbolento, con il panorama commerciale ortese che vede, una dopo l’altra, piccole e grandi attività da anni presenti sul territorio costrette a chiudere per gli strascichi delle politiche del cemento degli anni passati. 

Il colosso della Grande Distribuzione in modo beffardo rischia di aprire i battenti in un edificio considerato abusivo sia per il vecchio P.R.G. sia per il P.U.C., ricevendo via libera dal Tribunale Amministrativo il quale obbliga il Comune a concedere l’autorizzazione ad aprire entro 60 giorni adempiendo una precedento sentenza di Gennaio 2019.

Rischiamo di non capire, dunque facciamo un pò di chiarezza: Continua a leggere Conad: le domande sorgono spontanee

Orta è di chi ama. Via Casapound dalla città!

Orta di Atella. L’agro atellano. Il territorio umiliato e offeso. Un ventennio di devastazione sociale, politica, culturale, estetica. Ma non avevamo visto tutto.

I tempi sono brutti, il clima peggio che andar di notte.
Il tentativo è quello di accreditare le pulsioni più becere ed intolleranti e farne senso comune.
Occorre un’argine, occorre una presenza, occorre RESISTENZA.
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L’inerzia creativa dell’Amministrazione Villano

C’è un limite oltre il quale non è più ragionevole trovare come alibi politico attendibile il fatto di aver ereditato decenni di cattiva gestione della cosa pubblica e di un criminale saccheggio del territorio. Ed è quello che porta a constatare che ad appoggiare senza indugi questa amministrazione, con incarichi più o meno diretti o più o meno esplicitati, ce ne sono diversi che di quella stagione hanno avuto un ruolo da protagonisti e che di quella stagione hanno ereditato almeno l’attitudine a non saper guardare oltre i propri interessi corporativi.

Ci sono comportamenti che non possono essere tollerati perché si è deciso che a prevalere debba essere l’improvvisazione del “giorno per giorno” piuttosto che una visione politica ben delineata nei suoi valori portanti. Come se la gestione politica di un territorio non fosse una cosa da trattare con tutta la serietà e le competenze del caso, senza “gioggionerie” ammantate di retorica “paesana”. Questa maggioranza sta innalzando a modello politico la tendenza a vestire di straordinario azioni appena ordinarie, a magnificare ogni presenza (pseudo) istituzionale con selfie celebrativi, a delegare ad un luogo amorfo come i social la più concreta relazione del territorio, a fare della casa comunale un luogo frequentato assiduamente da persone di cui mai è stato specificato precisamente il ruolo. O ad agire pilatescamente rispetto ad importanti scelte d’indirizzo riguardanti l’assetto urbanistico del nostro paese (vedi PUC).

Ci sono silenzi diventati assordanti tanto sono reiterati e improntati ad un’incivile indifferenza. Come quelli relativi alla cronaca politico-giudiziaria documentata dal giornale web Campania Notizie, che quasi quotidianamente gettano delle ombre su diversi esponenti che appoggiano l’amministrazione Villano e che sempre rimangono senza delle argomentate smentite ufficiali. Il punto non è prendere acriticamente una posizione di comodo a seconda del grado di partigianeria che indirizza il punto di vista che s’intende adottare. Ma semplicemente chiedersi se i resoconti cronachistici fatti da Campania Notizie sono falsi o sono veri, se sono delle illazioni inventate di sana pianta o se riportano cose veritiere fatte solo oggetto del “tipico” sensazionalismo giornalistico. Detto in estrema sintesi: l’ipotesi che l’attuale maggioranza sia legata alle passate esperienze politiche dalle stesse metodiche amministrative e da logiche politico-affaristiche mai esauritesi, è totalmente falsa o contiene un fondamento di verità?

Se è vera, si dovrebbero denunciare pubblicamente le supposte millanterie. Se è falsa, sarebbe necessaria un’azione di igiene politica veloce e radicale. In ogni caso, bisogna pretendere delle risposte chiare ed esaurienti, perché il fare silenzio equivale a mettere un timbro alla comprovata inadeguatezza politica.

Pressapochismo gestionale, inconcludenza politica, affarismo arruffone, esaltazione dell’ordinario, populismo ostentato, dilettantismo temerario, consociativismo funzionale. Con la serietà d’analisi che si richiede alle persone intelligenti, all’amministrazione Villano nessuno ha chiesto di risolvere in pochi mesi anni di scellerata gestione della cosa pubblica. Ma neanche che facesse emergere queste caratteristiche in così poco tempo, animando la sua gestione politica di una sorta di inerzia creativa buona solo a far sprofondare ancora più in basso le sorti amministrative di Orta di Atella.