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Come mi vuoi?

Buon anno Orta! Sei viva. E lotta insieme a noi.

Anno buio. Come quelli che lo hanno preceduto. Anno di commissarie, come quelli che lo hanno preceduto. Anno di ignobili cadute di stile di chi avrebbe dovuto avere a cuore, in questo anno funesto, le sorti di ognuno di noi, in quanto ortesi, in quanto esseri umani.

Un anno bislacco, pieno di parole abusate, di intelligenze umiliate ed offese. Pieno pure di travestimenti, di sproloqui quando l’onda è alta e di assordantissimi silenzi quando l’onda cala e si va col muso sulla sabbia.

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Alla ricerca spasmodica di veli pietosi

Scusi signora, ha un velo pietoso?

La signora si guardò attorno con aria attonita. Per anni aveva pensato a questo momento, a quando non sarebbero bastati i veli pietosi e dunque avrebbero chiesto anche il suo. Il momento era giunto. Un momento buio. E quindi consegnò mestamente ma con convinzione il suo velo pietoso.
Ed il momento era davvero buio. Ormai lo sapevano tutti. Ma lo sapevano non solo ad Orta, sopra i pollieri, dietro al cavone o alla crocesanta. Lo sapevano a Succivo, a Casapesenna, ma pure a Cerignola. Anzi a Cerignola pure era arrivato il momento buio, ma un buio talmente bello che quando arrivò qui, il momento buio, non furono trovate parole più adatte, parole più adatte di quelle utilizzate dallo sciolto di Cerignola per descriverlo. D’altra parte le parole mica sono di chi le scrive, di chi le dice, le parole sono di chi gli servono.

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Villano se n’è ghiuto. E soli ci ha lasciato – Cronaca vergognosa di una morte annunciata

Nacque morta, l’amministrazione Villano. Appesa al filaccio delle vergogne passate, creatura mostruosa generata dal tempo di mezzo, quello in cui il vecchio tarda a morire ed il nuovo fatica a nascere.

Sapevamo sarebbe finita così, nella polvere, nell’ignominia. Sciolti come neve al sole, ma senza candore e senza luce. Mestamente. La notte stessa in cui sguaiatamente festeggiavano la conquista del fortino e fantasticavano sugli assessorati, deleghe e nomine da spartirsi, s’immaginava lo sfacelo che sarebbe venuto.

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Orta di Atella è la Città dei Record!

No, non è uno scherzo ma una notizia reale, Orta di Atella è la città italiana con l’età media più bassa d’Italia appena 33,6 anni davanti a Livigno, località alpina in provincia di Sondrio, e a Gricignano di Aversa. Una bella soddisfazione, con ben 109 nascite nei primi quattro mesi dell’anno contro i soli 38 decessi, una media che sicuramente sarà andata in picchiata negli anni del “favoloso” boom edilizio, periodo durante il quale la popolazione ortese è passata dai 13.070 abitanti del censimento del 2001 ai 25.162 abitanti del 2011: cifre da capogiro!

Orta di Atella era diventata il Paese degli sposini e dei fiocchi rosa e celesti con tante giovani coppie che pensavano di fare l’investimento della loro vita in quel Paese fino a qualche anno prima quasi sconosciuto alle cronache e dedito perlopiù all’agricoltura; un Paese che nel giro di qualche anno prometteva una crescita esponenziale: ricchezza, investimenti nell’edilizia, posti di lavoro, clientele, bolla immobiliare in espansione e una classe politica tanto sfacciata e rampante quanto arrogante. A tratti sembrava di rivivere le celebri scene del celebre film Le mani sulla città di Francesco Rosi, e così è stato.

Nessuna città sembrava più adatta per quell’investimento ultradecennale chiamato mutuo, con i tassi di interesse e la rata da pagare che ogni mese vanno e vengono strozzando con un cappio al collo i consumi e il potere d’acquisto delle famiglie. E chissà quante giovani coppie si sono ritrovate con l’Autorità Giudiziaria che andava a contestare la legittimità di quell’investimento e il Comune che ritirava le licenze appena concesse partorendo i decreti di abbattimento delle costruzioni appena edificate.

Ma torniamo al Paese dei record, non dissimile dal Paese reale: non tutti sanno che se Orta di Atella nel 2016 sale sul podio come paese più giovane, nel 2014 già aveva conquistato un importante primato: Il paese tra i 10.000 e i 50.000 abitanti con il debito complessivo più alto! L’incidenza dei debiti totali (attivi e passivi) del Comune in relazione alle entrate correnti riscosse nel corso dell’anno è più del 400%, un grande risultato frutto di decenni di mala amministrazione: proprio il mese scorso l’Organo Straordinario di Liquidazione con delibera n.8 del 14/09/2016 stimava la massa passiva del Comune a c.a. 29 milioni di Euro. In pratica tenendo conto dei circa 27.000 abitanti attualmente residenti sul suolo ortese, il debito pro/capite supererebbe i mille euro, compresi i 109 neonati nei primi mesi di quest’anno alle cui famiglie vanno i nostri migliori auguri!

Certo non ci dispiacerebbe se l’attuale Sig. Sindaco – già vice-Sindaco nella passata Amministrazione – e l’Assessore al Bilancio (di oggi ma anche di ieri) ci spiegassero come si arrivi a tali cifre! E in effetti siamo di fronte ad un altro tentativo di record, quello nello stabilire la latitanza politica più lunga: cos’altro c’è da vincere?

Ma è altrettanto opportuno ribadire che noi cittadini non siamo in debito con nessuno! Paghi piuttosto chi ha lucrato e speculato sulle nostre vite e sul nostro desiderio di vivere una vita all’altezza dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni!

di Francesco Comune e Giuseppe Cerreto