Città Visibile Logo

Una storia sbagliata

“È una storia da dimenticare
È una storia da non raccontare
È una storia un po’ complicata
È una storia sbagliata”
Fabrizio De Andrè

LA CRONACA

Questa è una storia vera, drammatica, di quelle senza alcun lieto-fine: è la storia di Palmina, ragazza bruciata viva a 14 anni perché non voleva prostituirsi. 14 anni vissuti troppo in fretta e finiti troppo presto, un’età dell’innocenza che ci ricorda quanto la realtà lì fuori sia pericolosa e meschina, frutto di una società sessista, maschilista e violenta.  

Continua a leggere Una storia sbagliata

Calce – Quando i migranti eravamo noi

“Forse, tra poco, saremmo stati anche noi dei senza patria,
costretti a girare da un paese all’altro, da una questura all’altra,
senza più lavoro né radici, né famiglia, né case”

Lessico famigliare, Natalia Ginzburg

LA STORIA

Sono parecchie le cose nascoste nelle famiglie, esattamente come in quella dei Coppola, famiglia originaria dell’hinterland a nord di Napoli, cresciuta con il lavoro edile. Tre generazioni si diramano all’interno di questa saga familiare intrecciando i loro legami da emigrati in Svizzera, uno dei paesi più ricchi ma anche più intolleranti d’Europa, dove razzismo e pregiudizio la fanno da padroni specie nei confronti dei Meridionali. Fa poca differenza se siamo noi italiani a scappare dalla miseria in cerca di futuro: ci sarà sempre qualcuno che senza un apparente motivo vorrà rispedirti a casa a calci nel culo, anche se una casa non ce l’hai e forse neanche “il culo”.    

Continua a leggere Calce – Quando i migranti eravamo noi

Il Sessantotto Visionario di Renzo Paris

IL MONDO CHE CAMBIA

Molto è stato scritto sul Sessantotto eppure dopo 50 anni c’è ancora tanto da dire.

Lo spirito rivoluzionario di quel periodo si manifestò già qualche anno prima negli Stati Uniti, a partire dalle battaglie per i diritti civili degli afro-americani e dal movimento pacifista contro la guerra in Vietnam, fino al Maggio Francese che aprì le porte al nostro Sessantotto. In quegli anni avvenne una vera e propria rivoluzione culturale che cambiò ogni aspetto della vita sociale: l’esigenza di costruire una nuova soggettività portò al ripensamento dei concetti classici di lavoro, famiglia, scuola e sesso. La contestazione non voleva prendere il potere bensì abbatterlo secondo un ideale di liberazione totale. E se è vero che quegli anni furono ricordati come fenomeno di costume (i capelloni, i jeans, le minigonne, l’eskimo, l’alcool e il fumo) è soprattutto grazie alle nuove suggestioni nate in quell’epoca che ci fu un’esplosione straordinaria di linguaggi, forme, culture, pratiche e immaginari fino ad allora inesplorati.

I passi della contestazione danzavano al ritmo psichedelico di Jimi Hendrix e Janis Joplin, di Beatles e Rolling Stones, di Led Zeppelin e The Doors, mentre cantautori come De André, Guccini, Joan Baez e Bob Dylan conciliavano poesia e impegno civile. Al cinema la fantascienza diveniva realtà con 2001: Odissea nello spazio mentre Il Laureato consacrò Dustin Hoffman al successo hollywoodiano; nel frattempo i registi italiani come Bertolucci e Bellocchio avevano saputo rappresentare meglio di tutti il vento del cambiamento. Protagoniste di quell’epoca furono le storie nate dalle penne di Fenoglio, Bassani, Silone, Sciascia, Buzzati, Morante. I giovani di quella stagione avevano sviluppato le proprie idee leggendo i saggi di Debord, Sartre, De Beauvoir, Althusser, Bourdieu, Marcuse, Deleuze e coltivavano il mito dei grandi rivoluzionari come Che Guevara, Mao Tse-Tung e Ho Chi Minh. Il Sessantotto ha rappresentato dunque un momento storico di importante rottura con il passato, senza il quale non saremmo diventati ciò che siamo oggi.

IL LIBRO

Sessantotto Visionario è un memoir, una lettura dal di dentro che ripercorre passo dopo passo le lotte del Movimento studentesco con genuinità e spensieratezza e che ha come sfondo un periodo storico ricco di memorie del nostro passato. Protagonista il giovane Paris che avanza verso la laurea mentre studenti, donne e lavoratori scendono in piazza. Ribellarsi ad una società ingiusta caratterizzata da grandi disparità socio-economiche fu la parola d’ordine dei giovani di quell’epoca il cui scopo era quello di trasformare la società secondo i principi di uguaglianza, libertà e partecipazione. Giovani inclini alla visionarietà, pieni di fiducia e di speranza, irrompono sulla scena diventando i protagonisti indiscussi del cambiamento.

Attraverso questo racconto Paris mette in luce una ricostruzione ricca di suggestioni e immagini, una parentesi gioiosa che se da un lato aprì la strada alle lotte del Movimento operaio, dall’altro subì la torsione autoritaria dello Stato. Di lì a poco la società dei consumi profetizzata da Pasolini avrebbe indebolito il pensiero critico, smobilitato la contestazione e spoliticizzato i giovani per fare posto al culto dell’immagine, fino a dominare ogni aspetto della vita quotidiana. Il Sessantotto non sembra dunque un periodo storico finito ma una parentesi aperta, un’esigenza di cambiamento viva, una domanda a cui non è stata data ancora una risposta.

L’AUTORE
Romanziere, poeta, critico, saggista già docente di Letteratura Francese presso l’Università di Salerno e l’Università della Tuscia Renzo Paris è un intellettuale a 360° oltre che uno dei più importanti scrittori contemporanei. Padre indiscusso dell’autofiction è stato autore di opere tradotte in tutta Europa – intramontabile il suo bestseller Cani sciolti – e di importanti studi su Moravia, Silone e Pasolini. Da saggista e traduttore si è impegnato a diffondere in Italia le opere di G. Flaubert, G. Apollinaire, J. Prévert e i suoi lavori editi da Garzanti, Bompiani, Giunti, Feltrinelli, Mondadori. Ha collaborato con riviste e testate nazionali tra cui il Corriere della Sera, la Repubblica, il Manifesto, L’Espresso

* Evento fb: https://goo.gl/Uo4R4p