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Assunzioni stagionali: Necessità o Clientelismo?

La seconda interrogazione tra quelle che il 7 Settembre 2018 i Consiglieri Vincenzo Tosti e Marilena Belardo del Gruppo Consiliare "Costruire Alternative" a cui fanno riferimento il nostro Collettivo, demA e Diversamente Ortesi, Vincenzo Russo (Movimento 5 Stelle) e Vincenzo Gaudino (Democratici e Riformisti) hanno protocollato 2 Mozioni e 4 Interrogazioni. 
Le passeremo in rassegna illustrandole e cercando di capire per ognuna cosa ci ha spinto a presentarla.

In virtù dell’assunzione di 11 lavoratori stagionali che si stanno occupando della raccolta rifiuti, sorgono domande e riflessioni che si legittimano se consideriamo la peculiarità del caso ortese. Continua a leggere Assunzioni stagionali: Necessità o Clientelismo?

A che stiamo con gli A.T.O.?

La prima Interrogazione che il 7 Settembre 2018 i Consiglieri Vincenzo Tosti e Marilena Belardo del Gruppo Consiliare "Costruire Alternative" a cui fanno riferimento il nostro Collettivo, demA e Diversamente Ortesi, Vincenzo Russo (Movimento 5 Stelle) e Vincenzo Gaudino (Democratici e Riformisti) hanno protocollato 2 Mozioni e 4 Interrogazioni. 
Le passeremo in rassegna illustrandole e cercando di capire per ognuna cosa ci ha spinto a presentarla.

Prima di tutto un chiarimento: Cosa sono gli A.T.O.?

L’ambito territoriale ottimale (ATO), è un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti . Tali ambiti sono individuati dalle regioni con apposita legge regionale e su di essi agiscono le Autorità d’ambito, strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio integrato.

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“Rifiuti Zero” con Paul Connett ad Orta di Atella

Sarà Paul Connett, professore di chimica e tossicologia alla St. Lawrence University, nello stato di New York e tra i principali teorici della strategia “Rifiuti Zero” ad aprire la nuova edizione della Rassegna “Pretesti per Parlarne” organizzata dal Collettivo Politico Culturale “Città Visibile” in collaborazione con la Rete di Cittadinanza e Comunità.

Il prof. Connett parlerà della sua teoria riguardante la gestione dei rifiuti solidi urbani, tra i più fermi oppositori dell’incenerimento dei rifiuti la sua teoria composta da dieci fasi ruota a tre pilastri fondamentali: Riusare, Ridurre e Riciclare.

Interverranno all’evento che si terrà Domenica 8 Ottobre dalle ore 18:00 presso la Sala Consiliare di Orta di Atella anche Miriam Corongiu, contadina e attivista della Rete di Cittadinanza e di Comunità mentre la moderazione sarà affidata alla giornalista RAI Francesca Ghidini.

Questo incontro sarà un ulteriore occasione per contrapporre il nostro modello per affrontare il ciclo dei rifiuti rispetto a quello usato negli ultimi decenni” precisa Vincenzo Tosti, portavoce del Collettivo Città Visibile. “Vogliamo affermare in modo forte che esiste un’altra via a quella dell’incenerimento e delle discariche temporanee sulla carta e permanenti nei fatti come San Pancrazio e San Giorgio ad Orta di Atella dimostrano, vogliamo far conoscere la nostra visione di Città, dire agli ortesi che non dobbiamo rassegnarci alla mala gestione della cosa pubblica e vogliamo farlo partendo dalla gestione della raccolta rifiuti, non dall’emergenza ma dall’ordinarietà

Paul Connett, il massimo protagonista della crescente diffusione nel mondo di rifiuti zero, ripercorrerà i successi di questo nuovo percorso di cambiamento ed indicando come attuare concretamente i 10 passi per giungere ad una società a rifiuti zero, portando anche esempi di buone pratiche già iniziate in altri comuni e quindi riproducibili.

Orta è ancora una discarica

A sette mesi dai prospetti redatti dall’ufficio tecnico con l’indicazione delle aree pubbliche e private dove si sono verificati abbandoni o roghi di rifiuti, a sei mesi dalle nostre Osservazioni in cui a quel prospetto indicavamo altre aree non inserite e comunque interessate dal fenomeno, a tre mesi dalla delibera di Giunta n. 18 che approvava il registro delle aree interessate da abbandono e rogo di rifiuti siamo tornati sui luoghi delle discariche per appurare che tutto è come prima.

Dobbiamo constatare che l’Amministrazione Comunale non solo è stata deficitaria ma ha totalmente ignorato il problema e mentre il Sindaco inaugurava con appena 20 anni di ritardo l’inizio dei lavori del Cimitero Comunale a San Pancrazio, a 100 metri bruciava di tutto.

Un inferno a cui non si è voluto mettere mano, un problema che evidentemente non c’è volontà politica di risolvere.

Di fronte a questo immobilismo è stato inevitabile per noi dover protocollare una diffida ad adempiere secondo le Leggi Regionali e dello Stato, chiediamo al Sindaco e alla Giunta Comunale di usare i mezzi messi a disposizione, peraltro limitati, dalla legislazione corrente.

Pretendiamo che questa Amministrazione la smetta di preoccuparsi solo di poltrone, come ha fatto finora con la Presidenza del Consiglio Comunale, come ha fatto con la Presidenza della Acquedotti scpa, come ha fatto con le deleghe illegittime affidate ai Consiglieri Comunali.

Pretendiamo che questi Amministratori che nonostante i tanti anni di vassallaggio risultano ancora improvvisati alla politica, provino a governare se ne sono capaci o se ne vadano a casa.

Pretendiamo un minimo di decenza amministrativa.

Lo stato in cui versano alcune zone di Orta di Atella sono indegne per un paese civile.

Qui il reportage fotografico delle Discariche che sono rimaste tali:

  1. Eurocompost – Coordinate 40.971164N 14.286844 E
  2. Località Masseria San Nicola Coordinate 40.991757N 14.282025 e Località Santo Stefano Coordinate 40.992079N 14.280453E
  3. Località Masseria Barone Coordinate 40.978120N 14.269950E
  4. Prolungamento via Clanio e Località Cervone Coordinate 40.978845 N 14.281503 E
  5. San Pancrazio Coordinate 40.987099 N 14.289073 E
  6. Zona PIP 2 ambito 22 Coordinate 40.978185N 14.272450E
  7. Via Giardino Ciardulli e Località Tavernole Coordinate 40°58’24.1N 14°16’51.8E
  8. Via San Michele Coordinate 40.991446N 14.289611 E

Il documento consegnato al Comune di Orta di Atella, protocollo n. 10102 del 05/07/2016, è scaricabile da qui.

Orta non è una discarica!

Orta ad oggi è un paese costellato da piccole e grandi discariche; suoli dove viene sversato e a volte bruciato di tutto, soprattutto scarti di lavorazione industriale, pellami e amianto. I componenti del Collettivo “Città Visibile”, già prima che questo nascesse, a vario titolo hanno intrapreso una lotta ferrea contro lo sversamento ed i roghi di rifiuti tossici industriali. Lo hanno fatto riuniti in Associazioni come il Laboratorio di Idee “Massimo Stanzione” e, a titolo personale, nei vari comitati che nell’Agro Atellano si sono costituiti per combattere il fenomeno.

Da sempre la prima preoccupazione di chi conosce il fenomeno degli sversamenti e dei roghi è stata quello di mappare il territorio.

Tuttavia, prima di capire “dove” sono i luoghi oggetti di questa pratica, la frequenza degli incendi, il tipo di materiale presente e il suo grado di nocività, di conoscere il nemico, di studiare e capire il fenomeno, il muro più duro da abbattere è stato trovato in seno alle amministrazioni locali. Nessuna amministrazione nel territorio atellano, infatti, ha mai voluto farsi carico dell’onere di mappare ciò che viene sversato nel proprio territorio. C’è stata quasi sempre una corsa a minimizzare o addirittura a negare il problema, pur di avere alibi per non affrontarlo.

Una delle poche cose decenti che è riuscito a fare il Governo Regionale di Caldoro, sotto la spinta del Coordinamento Comitati Fuochi, è stata la legge 20 dove, tra le disposizioni urgenti, indica ai comuni l’istituzione del registro delle aree interessate da abbandono e rogo di rifiuti, finalizzato ad assicurare una maggiore tutela della salute dei residenti e del patrimonio ambientale e paesaggistico. Il Comune di Orta di Atella, dobbiamo darne atto, seguendo i dettami della Legge Regionale 20/2013, ha messo mano a questo registro.

Tuttavia, la cosa che salta maggiormente agli occhi, è la mancanza nell’ultimo censimento relativo al II semestre 2015 dell’area Eurocompost, area che compare nel censimento precedente relativo al I e II semestre 2013 (dove, nelle note, si evidenzia un ordinanza di sequestro) per poi sparire magicamente. Vogliamo ricordare che l’area è ancora oggi una vera e propria bomba ecologica piazzata a poche centinaia di metri dalle abitazioni e riteniamo assolutamente d’obbligo intervenire con la massima urgenza. Le ordinanze di sequestro in caso di pericolo per la popolazione non liberano l’amministrazione dalle responsabilita. Inoltre, mancano nel registro la località Santo Stefano e la località Cinquevie, dove si segnala una massiccia presenza di amianto.

Ovviamente, non c’è stato un vero lavoro sul campo da parte dell’amministrazione, ma più un collage di vecchie e nuove segnalazioni. Il lavoro sul campo è toccato al nostro Collettivo e noi certamente non ci siamo tirati indietro; d’altronde, non abbiamo fatto altro che continuare a fare quello che facciamo da anni: DENUNCIARE! Oltre alla denuncia però, abbiamo indicato anche da dove attingere per recuperare i fondi messi a disposizione per la Terra dei Fuochi, fondi a cui altri Comuni hanno già attinto. Così, con protocollo 15788 del 29/12/2015 abbiamo documentato le nostre osservazioni per il Registro delle Aree Abbandonate interessate a sversamenti di rifiuti e roghi.

Ci corre l’obbligo morale sottolineare come il problema degli sversamenti sia latitato dall’agenda istituzionale delle ultime amministrazioni, l’Assessorato all’Ambiente si è smosso in rari casi e solo sotto forti spinte da parte di Comitati e Associazioni, non c’è stata mai volontà di affrontare la cosa in modo strutturale anzi a tratti l’attivismo ambientalista è stato più volte diffamato e osteggiato. Da sottolineare che la quasi totalità delle aree censite sono pubbliche, elemento importante in quanto evidenzia la totale responsabilità delle passate amministrazioni, le quali sono state manchevoli ed omissive nella misura in cui hanno consentito che le stesse fossero totalmente abbandonate e continuamente attenzionate da sversamenti. Noi ribadiamo che la prevenzione è importante in quanto in termini di spesa può far risparmiare tanto denaro alle casse pubbliche: ripulire sia l’area PIP che Giardino Ciardulli ha avuto un costo notevole per la comunità, tra l’altro, zone tutto’oggi ancora abbandonate, mai rifunzionalizzate e controllate.

Pensiamo che la legge Regionale 20/2013, nei suoi grandi limiti, offra una possibilità di azione alle amministrazioni, mettendo a disposizione anche dei fondi per l’emergenza. Inutile dire che noi continueremo a vigilare anche sul modo in cui eventualmente verranno usati questi fondi; ma ripeteremo fino alla nausea che, se queste aree non saranno rifunzionalizzate, avranno ancora un futuro da discarica abusiva, come nel caso dell’Area PIP, ripulita dopo insistenti denunce e servizi televisivi che ne hanno documentato il degrado.

Ricapitolando, di queste piccole e grandi discariche ne abbiamo capito la collocazione, abbiamo indicato la tipologia dei rifiuti presenti e indicato i modi per accedere ai fondi per iniziare le bonifiche.

Manca solo la volontà politica: su questo possiamo fare ancora poco. Per ora.

Pretesti per parlarne: rifiuti, politica, camorra

Si terrà venerdì 11 Dicembre alle ore 18:30 presso il Caffè Mozzillo in P.zza Virgilio a Casapozzano, borgo di Orta di Atella, l’incontro/dibattito Rifiuti, Politica, Camorra, promosso dal Collettivo Politico-Culturale Città Visibile all’interno della Rassegna Pretesti per parlarne.

Il primo pretesto sarà il libro La Peste scritto da Tommaso Sodano con il giornalista de Il Fatto Quotidiano Nello Trocchia, libro che ha dato un contributo enorme nel dibattito attorno al Sistema Rifiuti in Campania che, edito da Rizzoli nel 2010, a 5 anni dall’uscita risulta ancora attualissimo.

La questione dei rifiuti è il secondo terremoto che ha sconvolto la Campania. Di più, è una peste che da camorristi e faccendieri si è estesa a carabinieri, poliziotti, amministratori, politici, industriali. Se la peste ha coinvolto Stato e antistato, maggioranza e opposizione, guardie e ladri, il motivo è che ognuno ha avuto un pezzo di torta da spartire. Dal 2002, con una denuncia sugli appalti dell’inceneritore di Acerra, Tommaso Sodano combatte in prima linea un cancro che si è esteso anche alla politica nazionale. In questo libro, con l’aiuto del giornalista Nello Trocchia, fa luce su fatti e protagonisti: una mafia che si fa imprenditrice, industrie che prima scaricano rifiuti tossici e poi ottengono l’appalto della bonifica, una politica corrotta e onnipotente.

Saranno presenti all’incontro l’autore, Tommaso Sodano, il referente del tavolo tecnico/scientifico dei Comitati che in Terra dei Fuochi lottano contro il Biocidio, nonché esperto del sistema di gestione dei rifiuti Stefano Tonziello e Giovanni Salomone del Collettivo Città Visibile con la moderazione del Direttore di CampaniaNotizie.com Mario de Michele.

Una scelta non causale quella degli organizzatori nel partire da La Peste per andare a scandagliare le relazioni che tengono in piedi questo circuito infernale in un territorio come quello di Orta di Atella che ha legato, suo malgrado, le sue vicende politiche e amministrative a quello del malaffare della gestione della monnezza, una situazione quella ortese d’altronde ampiamente trattata dagli autori nel libro a cui la magistratura sta ancora lavorando per fare chiarezza.