Rivolgiamo questa lettera alle Commissarie che saranno pure prefettizie, ma pure un poco del popolo
Occorre restare a casa.
Come segno di responsabilità pubblica. Come atto di civiltà.
Non ci sono alternative a questo stato delle cose. Lo impone l’emergenza del momento, che ci chiede tutti di fermare la contagiosità del virus, di ridurre al minimo la possibilità di fornirgli nuovi ospiti.
Ma è proprio nella mancanza di alternativa che si evince tutta la tragicità di questo momento storico, nel fatto che nel mentre si chiede a chiunque di fare la propria parte in nome della salvaguardia della salute pubblica, ognuno di noi ha accettato di mettere in deroga l’esercizio ordinario di altri diritti fondamentali.