La seconda interrogazione tra quelle che il 7 Settembre 2018 i Consiglieri Vincenzo Tosti e Marilena Belardo del Gruppo Consiliare "Costruire Alternative" a cui fanno riferimento il nostro Collettivo, demA e Diversamente Ortesi, Vincenzo Russo (Movimento 5 Stelle) e Vincenzo Gaudino (Democratici e Riformisti) hanno protocollato 2 Mozioni e 4 Interrogazioni. Le passeremo in rassegna illustrandole e cercando di capire per ognuna cosa ci ha spinto a presentarla.
In virtù dell’assunzione di 11 lavoratori stagionali che si stanno occupando della raccolta rifiuti, sorgono domande e riflessioni che si legittimano se consideriamo la peculiarità del caso ortese.Ad ogni crisi nella gestione della raccolta rifiuti infatti, ad essere andato puntualmente sotto accusa è sempre stato l’organico, composto da più di 50 elementi ed è, come dicono in tanti, spropositato per una città come Orta di Atella.
Questa estate invece, sembrava che il personale già in organico non bastasse e si è dovuti ricorrere all’assunzione, a leggere diversi articoli di stampa, di 11 lavoratori stagionali.
Considerando tutto questo, sollecitiamo due questioni. La prima, quasi banale: erano indispensabili queste assunzioni che, direttamente o indirettamente, saranno sempre pagate dal cittadino/utente?
In questi anni abbiamo sempre sentito parlare di personale in soprannumero rispetto alle reali esigenze del paese; in ragione di questo, non era possibile programmare un piano ferie che, fermo restando la forza lavoro in essere, coprisse la raccolta in questi mesi?
La seconda domanda che poniamo è prettamente politica, ma non solo: nell’ultimo mese, abbiamo letto più di qualche articolo di stampa in cui si faceva riferimento ad assunzioni di persone strettamente riconducibili all’area politica del Sindaco e dei Consiglieri Comunali di Maggioranza o, per essere più chiari, di persone che hanno partecipato attivamente alla campagna elettorale del sindaco Villano.
La nostra interrogazione chiede spiegazioni su questi due aspetti, perché la GPN è sì un’azienda privata che può assumere chi vuole, ma le scelte aziendali non possono e non devono essere pagate dall’intera comunità e nemmeno devono vedere l’ingerenza di quella politica che, in campagna elettorale si presenta come portatrice di novità, salvo poi riproporre i soliti vecchi schemi.