Che bella scena, che bella foto. La caurara.
Il primo cittadino ed alcuni fidi scudieri ad immolarsi per provare i pasti che vengono serviti ai bambini nelle scuole di Orta. Le porzioni erano regolari, il cibo era buono, i sorrisi smaglianti. Più smaglianti del solito perchè selfati dall’alto, come va di moda oggi. Dovevano essere ceci ed invece era sugo al pomodoro. Potere del selfie!!
La solerzia degli amministratori selfisti è inciampata quando uno di loro, il più solerte, ha postato una foto col menù ritoccato, come se davvero fossero previste le pennette al sugo, piuttosto che pasta e ceci, salvo rettificare e spiegare, spiegare, spiegare, quando un solerte cittadino (non selfista) gli ha fatto notare la macchinazione.
Schopenhauer diceva che il più delle volte la pezza è peggiore del buco, i latini che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.
La delegazione di amministratori, peraltro sparuta, ha tranquillizzato la preoccupata cittadinanza ortese che chiedeva lumi sui pasti per la figliolanza scolara. Cotanto selfie avrebbe forse meritato la presenza di qualche amministratore in più, magari il vecchio dentro, oppure il leghista che è in loro. Voci di corridoio hanno riferito che il leghista che è in loro era presente, ma che al momento del fatidico selfie era in altre faccende affaccendato, chissà, da buon leghista era impegnato a controllare se vi fosse la presenza di figli di un altro colore.
Ci siamo tolti un pensiero. Assafamaronn, diceva Feuerbach.
La pasta era buona, state senza pensieri, dice Villano.
La cittadinanza, rasserenata dal selfie, andò a riposare pensando che è vero. Un selfie allunga la vita.