L’inizio dell’iter di una nuova programmazione urbanistica per Orta di Atella era uno degli obiettivi minimi che ci aspettavamo la Commissione Straordinaria portasse a termine. Un atto quasi dovuto visto che proprio le vicende legate al precedente Piano Urbanistico sono state giudicate dal Prefetto di Caserta tra le cause che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche della precedente esperienza amministrativa.
Una nuova programmazione attraverso la quale “decidere” armonizzando volontà politiche, determinazioni amministrative e organizzazione tecnica. La traccia di uno sviluppo incentrato soprattutto, se non esclusivamente, sul recupero degli standard urbanistici, sui servizi carenti, sul recupero delle aree degradate e che non si sottragga alla spaventosa questione abitativa che vive il nostro paese.
Una nuova programmazione urbanistica, dicevamo, che però deve essere portata avanti liberamente, nell’interesse dei cittadini e che soprattutto deve essere messa al riparo con scelte opportune che non la facciano ricadere nel cono d’ombra del sospetto di ingerenze o interessi di parte.
Parlavamo di obiettivi minimi che ci aspettiamo la Commissione Straordinaria porti a termine prima del termine del proprio mandato, Commissione di cui siamo stati a volte molto critici rispetto alla impostazione amministrativa che si è data, ma che può ancora recuperare e dare un senso alla propria permanenza nel nostro paese.
Ci attendiamo che arrivi a definizione l’accesso ispettivo messo in atto per valutare l’affidamento del Parco Giochi anche in virtù dei contributi per la rigenerazione urbana che dovrebbero far partire i lavori per il riuso e la rifunzionalizzazione del Parco di Via Verdi.
Bisogna far di tutto per riportare a casa le società sportive ortesi che stanno inanellando successi lontano da casa. Riteniamo questa una cosa non digeribile. Ridare vitalità e cittadinanza alle squadre dell’USCA, del Centro Volley e del Borgo Five che hanno fatto la storia dello sport ortese.
Bisogna passare al setaccio tutti gli appalti, soprattutto quello della Raccolta Rifiuti accertandosi da una parte che ci sia il rispetto puntuale degli obblighi in capo alla ditta nei servizi a cui è obbligata e per cui viene già pagata, dall’altro accertarsi sulle presunte condotte antisindacali denunciate dalle Rappresentanze dei Lavoratori.
Bisogna darsi da fare e recuperare il tempo perso.
Per “ripristinare la legalità” serve certamente la lotta a chi trasgredisce il codice della strada, ma prima e soprattutto serve togliere la terra da sotto i piedi a chi vuole costringerci all’arretratezza culturale e politica.