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La Peste ad Orta di Atella

Pubblichiamo un estratto de La Peste in cui si parla di Orta di Atella. Il libro, scritto nel 2010 per Rizzoli da Tommaso Sodano, ex presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, con il giornalista Nello Trocchia, sarà il pretesto per parlare di rifiuti, politica e camorra domani, venerdì 11 dicembre alle 18.30, con l’autore Tommaso Sodano, Stefano Tonziello, Giovanni Salomone e Mario De Michele.

Gli Orsi prima si iscrivono ad Alleanza Nazionale, poi a Forza Italia, infine passano nei Democratici di Sinistra nel 2005, sezione di Orta di Atella. Il ras in quel comune è Angelo Brancaccio. Viene arrestato nel maggio 2007 per la gestione del Comune che aveva guidato per due consiliature (1996-2006); gli contestano, tra gli altri, il reato di corruzione e nel luglio 2009 arriva anche il rinvio a giudizio.

Nel 2001 fu il sindaco più votato d’Italia con il 92 per cento di voti. Nel 2005 fa il salto e diventa consigliere regionale per i Ds, lasciando lo scettro del Comune a un suo fidato sodale, prima che l’ente cada sotto la scure dello scioglimento per infiltrazioni mafiose nel luglio 2008.

Nel decreto di scioglimento vengono censurate le mirabolanti performance di una società di rifiuti e il ruolo di ras esercitato proprio dal Brancaccio: «La Commissione di accesso evidenzia al riguardo che il suddetto amministratore, che ha avuto un ruolo di primo piano nella costituzione di una società multiservizi a capitale misto pubblico-privato, nei confronti della quale sono state evidenziate numerose irregolarità o collegamenti con ambienti controindicati, continua ad avere un’influenza rilevante nella gestione politica dell’ente».

Brancaccio, solo dopo l’arresto, viene scaricato dai Ds, e passa nell’Udeur di Mastella; da consigliere regionale uscente ha deciso di non ricandidarsi. È tornato a casa. Ma non per curarsi della famiglia: fa nuovamente il sindaco a Orta di Atella, eletto nel marzo 2010. E siccome un solo incarico non bastava, è anche consigliere provinciale per l’Udeur e sostiene con i voti e la campagna elettorale il nuovo corso del presidente Domenico Zinzi. Anche Brancaccio appoggia la coalizione che si ispira al rinnovamento e alla nuova Campania.

Alla fine, però, cambia idea. E almeno in consiglio provinciale decide di passare all’opposizione per l’assenza di assessori dell’Udeur nella nuova giunta, targata centrodestra. […]