“Perchè c’è tempo, c’è tempo, c’è tempo, per questo mare infinito di gente” dice in una canzone Ivano Fossati. Un testo stupendo. E dice pure che “c’è un tempo bellissimo, tutto sudato, una stagione ribelle, l’istante in cui scocca l’unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle”.
Una canzone d’amore. Il tempo e l’amore. Il tempo che qui ad Orta non abbiamo più, per questo mare infinito di gente, e l’amore, che poi, al di là della maestosità della parola, può essere inteso semplicemente come la voglia, il desiderio, l’inclinazione a fare qualcosa non solo per te, ma per tutti, non per l’individuo ma per il collettivo, per la collettività.
Per Orta di Atella.
E noi, che Collettivo lo siamo per definizione, crediamo che proprio questo tempo malandato, incerto, in cui è impossibile perfino stringersi la mano, sia il tempo nel quale finalmente costruire “quel tempo bellissimo, tutto sudato, quella stagione ribelle” che dovrà incaricarsi di scrivere pagine e parole nuove per una città umiliata e offesa.
Ed ancora una volta commissariata.