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La Genovese: L’amore e la rabbia del Sud

Amore, passione, nostalgia e rabbia, sono questi gli ingredienti de “La Genovese”, elementi che l’autore mescola sapientemente proprio come in un buon piatto di genovese, di quelle che sanno fare solo a Napoli e che a Genova non sanno manco cos’è. E il nome del protagonista, Frank, tradisce solo in parte le sue origini meridionali: figlio di un Sud sfruttato, denigrato e violentato dalla corruzione e dal malaffare, è uno di quelli che non hanno mai chinato il capo e che nel suo lavoro, quello di giornalista, ci ha messo passione e coraggio, sempre in direzione ostinata a contraria.

Sullo sfondo un Sud che non cambia mai, sempre uguale a se stesso, impantanato nella palude del potere politico e di quello criminale che spesso e volentieri vanno a braccetto lì dove c’è l’odore degli affari e del profitto. E’ quanto accaduto col Terremoto in Irpinia del 1980, dove il dramma umanitario delle vittime e degli sfollati, i “terremotati”, si trasformò nella più grande speculazione edilizia mai avvenuta, confermata successivamente dall’inchiesta condotta dai magistrati di Mani Pulite.

E per tutto il racconto l’“arraggia” di Frank prende il sopravvento: l’Italia poteva essere la principessa d’Europa, e il Sud una terra dove ricchezza e progresso sarebbero stati pari alla sua bellezza e storia millenaria. Ma così non è stato.
Il Sud è stato sfruttato, abbandonato a se stesso, denigrato, poi dimenticato, ed è piombato nel buio più profondo, soffocato in un abbraccio mortale di impotenza e rassegnazione in cui gli unici ad esserne usciti vittoriosi sono stati i corrotti, i mafiosi, i truffatori e tutti quelli che hanno speculato sui drammi della povera gente.

Frank dal canto suo fa parte di quella schiera di “uomini contro”, crede nella forza delle parole, è un lottatore che non scende a compromessi e ha deciso di non deporre le armi finché avrà la forza di scrivere. Ma il sistema che ha deciso di combattere è molto più grande di lui, è una macchina fatta di soldi, potere e uomini senza scrupoli. La guerra che ha di fronte è impossibile da vincere, e come un moderno Don Chisciotte mosso da nobili ideali ma effimeri, si ritroverà a vestire nell’arco della sua carriera i panni di un lupo circondato da agnelli affamati.

L’unica sua consolazione sarà la genovese preparata con pazienza e attenzione proprio come gli aveva insegnato la mamma.

L’AUTORE

Enrico Fierro rappresenta una delle penne più brillanti del giornalismo d’inchiesta italiano. Inviato speciale per l’Unità, l’Espresso e Il Fatto Quotidiano, riconosciuto e apprezzato all’estero per i suoi lavori da New York Times e CNN, ha impiegato gran parte della sua carriera giornalistica nel raccontare i mali che affliggono la società italiana. Un lavoro di denuncia in un Paese che ancora oggi soffoca tra malapolitica, corruzione e criminalità e che gli è valso tra i più prestigiosi premi giornalistici (Globo d’oro, Premio Borsellino, Premio Itaca, Gerbera Gialla). All’attività di giornalista affianca quella di scrittore e autore di teatro.
Oltre all’autore saranno con noi l’on. Tommaso Sodano, già Senatore della Repubblica e vice-Sindaco di Napoli, il blogger e giornalista Salvatore Legnante e l’operatore socio-culturale Giovanni Salomone, già membro del Collettivo “Città Visibile”.

L’evento è ad accesso libero e gratuito. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. Per l’occasione sarà possibile acquistare le copie del romanzo. Non mancate!